lunedì 27 novembre 2006

reality sul telefonino

Tutti possiamo fare informazione, tutti siamo potenziali cronisti.
Su questo riflettevo durante l'ultima lezione del prof. Liguori, riferendomi anche al caso del video mandato on line del ragazzino down picchiato dai suoi compagni .
Andando oltre una valutazione puramente morale dell'accaduto, è il risvolto socio - comunicativo che mi preme sottolineare: che senso ha studiare "comunicazione" nel momento in cui tutto è comunicazione?
Diventare giornalisti è il sogno di molti di noi ma cosa fa il giornalista se non raccontare la realtà? Questo hanno fatto i ragazzini reporter della scuola torinese, così come l'uomo che ha ripreso il suo stesso omicidio in diretta, sono diventati in un solo momento: protagonisti, testimoni e cronisti dell'avvenimento.
Qualche anno fa chi si occupava di informazione lo faceva semplicemente impugnando una penna, poi con le foto, con la voce, con le immagini oggi non solo lo si può fare con tutto questi "canali" ma non esiste più una sorta di monopolio perchè chiunque può raccontare la "sua notizia".
Internet, i videotelefonini,la tecnologia sono ciò che di più democratico sia stato inventato negli ultimi ventanni; se la televisione viene considerata di pari grado alla caduta del muro di Berlino nel processo di democratizzazione, le nuove tecnologie sono addirittura un passettino avanti in quella che potrebbe essere un' informazione sempre più pluralistica e libera.
Libera, questo è il nodo cruciale: la libertà porta con sè sempre un potenziale di pericolosità in quanto ciò che è libero per sua natura non può essere soggetto a censure ma si appella al buon gusto e alla correttezza di ciascuno.
Il concetto delle nuove tecnologie, dunque, è ambizioso e di per sè positivo, è l'uso che se ne fa a destare qualche perplessità.
La cosa più sbagliata, secondo me, è demonizzare: il caso di Torino è l'emblema di una società che usa la rete come amplificatore dei disagi e la tecnologia non fa che assolvere al suo compito ponendo l'obiettivo, è proprio il caso di dirlo, su qualcosa che è sempre esistito ma era troppo "political scorrect" per essere denunciato.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Simona,
ho notato anch'io venerdì, cliccando sul tuo link, che non si apriva la pagina... grazie del commento da quello sono riuscita ad andare sul tuo blog.
Ho appena sentito alla radio di sfuggita che si è verificato un'altro episodio simile a quello di cui parli. Per la serie sono già arrivati alla simulazione, visto che l'hanno fatto quei ragazzi lo facciamo pure noi!?!
E se tutto viene considerato comunicazione, se tutti possono diventare dei cominicatori efficaci, al di là dei giudizi morali sul tipo di comunicazione, noi che studiamo a fare?
Sarà banale dirlo ma non tutti possono fare i medici, non tutti gli autisti d'autobus, ecc... e perchè basta un telefonino o un filmato amatoriale per diventare dei comunicatori?
Per me non è così, non basta questo, non basta pubblicare le pagine di un diario per essere degli scrittori come non basta fare un filmato amatoriale che abbia qualche rilevanza per diventare dei giornalisti!!!!!!!!!!!
Il tuo consiglio è validissimo, pensare ad una cosa bella e positiva che ci succede ogni giorno ci permette di apprezzare le cose piccole e bellissime che ci capitano... per esempio, tornando a casa, oggi ho sbagliato uno dei soliti autobus (eheh) e mi sono ritrovata davanti il Colosseo! Wow!
A domani, bacioni.

Simona ha detto...

sai io ho una visione molto idealistica del giornalismo,anche troppo per la verità. Per me i giornalista è quel paladino della legge che combatte in nome della verità e della giustizia e paer farlo usa le armi che gli sono più congeniale :la telecamera,penna e taccuino, un videoregistratore e perchè no un telefonino.
Il senso dovrebbe essere questo: tu ti comporti male? io spiattello le tue gesta ai quattro venti scatenando l'opinione pubblica.
I questo, convieni con me, i nuovi media ci possono essere molto d'aiuto non credi?

Anonimo ha detto...

Si è vero i nuovi media sono indispensabili ma non per questo possiamo considerare giornalisti tutti quelli che prendono un telefonino e filmano.

Simona ha detto...

Questa secondo me è la differenza tra un bravo giornalista ed uno un pò meno...